Su tre finali di Coppa del Mondo di volteggio consecutive Anna Cavallaro ha ottenuto due vittorie e un terzo posto. Un bottino che qualunque sportivo al mondo sognerebbe a occhi aperti. Un bottino che fa di questa ragazza veronese una campionessa straordinaria, un’atleta che ha dato allo sport equestre italiano le gioie più grandi ormai (e purtroppo) da molti anni a questa parte. Già, perché in più bisogna aggiungere una medaglia d’argento nel Campionato d’Europa e una ugualmente d’argento nel Campionato del Mondo. Il tutto – per l’appunto – nell’arco di soli tre anni. E se volessimo ampliare il raggio cronologico potremmo aggiungere anche il bronzo di Coppa del Mondo 2011 e il 6° posto nel 2012 (ma con la vittoria in tutte le prove di qualificazione alla finalissima). Non c’è molto altro da aggiungere per spiegare e descrivere la dimensione del fenomeno-Cavallaro. Un fenomeno che esiste anche grazie all’imprescindibile apporto del grande tecnico e longeur italo-argentino Nelson Vidoni e del sauro Harley, cavallo superstar del circuito di volteggio mondiale. Nella finale di Coppa del Mondo disputata a Graz (Austria) il 20 e 21 febbraio la campionessa azzurra è stata superata dalla volteggiatrice di casa, Lisa Wild, e dalla elvetica Simone Jaiser: “Sono contentissima di questa medaglia di bronzo arrivata al termine di una gara durissima”, ha detto Anna Cavallaro. “Ha vinto con merito l’atleta di casa che è bravissima. Noi abbiamo fatto i tre esercizi liberi alla perfezione quindi in effetti non abbiamo nulla da rimproverarci anche se nel terzo round io mi aspettavo qualcosa di più come valutazione dalla giuria, ma va bene così: il volteggio è a giudizio quindi se uno vuol fare questo sport deve accettare quello che dice la giuria. Torniamo da Graz contenti di aver vinto la medaglia di bronzo”. E ora nel mirino di Anna il Campionato d’Europa: appuntamento ad Aquisgrana, il tempio dell’equitazione mondiale, il prossimo agosto. C’è da scommettere che le soddisfazioni non mancheranno…