COPPA DEI GIOVANI A PIAZZA DI SIENA: IL VENETO CON TECNICA E STILE

Il Veneto ritorna da Piazza di Siena con un bel sorriso di soddisfazione. Dovuto non tanto ai risultati, quanto piuttosto al ‘modo’ con il quale sono stati ottenuti. Il 7° posto della squadra nella classifica finale della Coppa dei Giovani “Bruno Scolari” di per sé non dice molto, se non viene analizzato andando oltre il piazzamento inteso come risultato ‘numerico’. Le quattro ragazze guidate dal capo équipe Giorgio Pavan e selezionate dal tecnico della regione Antonio Tabarini hanno chiuso la prima manche della gara con tre percorsi netti (Annamaria Soave su Samarasia, Anna Pugiotto su Imperial Club, Greta Callegari su Hastings Rock) e uno con 12 penalità (Louly Jo Bruneau su Toundra): quindi andando al comando della classifica dopo la prima frazione di gara con appunto zero penalità. Una posizione invidiabile e di tutta eccellenza. La seconda manche però non è stata conclusa con eguale successo: Annamaria Soave ha chiuso con 8 penalità, Anna Pugiotto con 25, mentre Greta Callegari ha ribadito le zero penalità (classificandosi così al 7° posto della graduatoria individuale) e Louly Jo Bruneau ha eloquentemente riscattato l’esito della prima manche con un eccellente percorso netto. Cosa vuol dire tutto ciò? Che tutti e quattro i binomi veneti sono stati in grado di portare a termine il percorso senza errori, ma che probabilmente in almeno due casi la pressione psicologica e la responsabilità di determinare il risultato hanno avuto il sopravvento sull’abilità tecnica. Ma mentre l’abilità tecnica è ovviamente qualcosa di molto difficile da raggiungere e una volta conquistata rappresenta un piccolo tesoro da capitalizzare (e cinque percorsi netti su otto sono davvero un capitale sul quale investire), la sensibilità alle condizioni ambientali si attenua semplicemente con l’esperienza e la routine. Il valore complessivo della presenza veneta a Piazza di Siena poi si completa con un dato forse ancor più significativo del risultato agonistico della gara: quello della classifica individuale di stile. Perché in equitazione stile vuol dire qualità, ovviamente. Ebbene, tale graduatoria ha visto al primo posto su 79 concorrenti proprio Greta Callegari su Hastings Rock (allieva di Giorgio Pavan alla Scuola Padovana di Equitazione), il doppio netto della quale trova una eloquente spiegazione proprio in questo primato. Ma non basta: perché al 3° posto si è piazzata Annamaria Soave (allieva di Marco Coana, Circolo Ippico Condulmer) mentre la squadra – grazie al risultato individuale delle quattro ragazze – otteneva il 2° posto alle spalle dell’Emilia Romagna e davanti alle altre quattordici rappresentative. E se si tiene conto che il giudizio sullo stile veniva espresso da una commissione composta da tre eccezionali tecnici e uomini di cavalli del calibro di Stefano Scaccabarozzi, Andrea Mezzaroba e Antonio Tabarini… beh, non c’è molto da aggiungere. Ecco perché il Veneto ha tutte le ragioni per sorridere. Un bel sorriso davvero: con stile!

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