Desler Ars Hospitandi Verona

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Il nome di un’antica famiglia viennese collegato a un concetto esposto in lingua latina (Delser Ars Hospitandi): un connubio piuttosto originale, davvero. Ma del resto l’intreccio storico tra la vita della famiglia Delser e l’Italia è stato fin dal principio particolarmente stretto.
Dopo aver fondato la prima fabbrica italiana di biscotti, caramelle e cioccolato a metà dell’Ottocento, i Delser raggiunsero un livello di eccellenza tale da farli divenire “Ditta Fornitrice della Real Casa” e “Ditta Fornitrice Ufficiale dei Sacri Palazzi Apostolici Vaticani”. Di più e di meglio non si sarebbe potuto fare, obiettivamente… La storia ha poi fatto il suo corso fino a giungere al 1970, anno in cui i discendenti Delser cedettero l’attività di casa.
Ma Alberto Delser (nato nel 1956) deve per forza aver ereditato il geniale spirito creativo e imprenditoriale di tutti coloro i quali lo hanno preceduto in famiglia. Dopo aver studiato medicina e chirurgia all’università di Padova, Alberto Delser si trasferisce a Londra per conseguire un master in ingegneria del prodotto, occupandosi poi di ricerca avanzata per conto della multinazionale Rossignol-Lange-Caber, quindi dedicandosi in seguito ad attività legate comunque alla ricerca. Ma non solo: nella sua proprietà di San Dionisi (Verona), un monastero benedettino patrimonio di storia millenaria (vi furono ritrovate lapidi di epoca romana oltre a tracce di un acquedotto), Alberto Delser ha ricavato una residenza per l’ospitalità di assoluta eccellenza caratterizzata da un ambiente di bellezza straordinaria e dal comfort più elevato.
Una struttura non solo riservata alla ricettività di breve, medio o lungo periodo, ma anche a incontri conviviali, serate, ritrovi: occasioni nelle quali la bellezza e la suggestività dell’ambiente diventano funzionali alla qualità dello stare insieme. Il che è un piacere forse diverso da quello che si prova quando si assaporano le migliori opere di pasticceria: ma è vero che per apprezzare entrambi è necessaria la giusta sensibilità… in assenza della quale il nome di un’antica famiglia austriaca non si sarebbe mai collegato a un concetto esposto in lingua latina, probabilmente.