Franco Tucci

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Chiunque abbia montato a cavallo con un minimo di continuità sa perfettamente cosa significhi indossare un paio di stivali scomodi, che non si prestano bene al miglior uso della gamba, quando non addirittura causa di dolore nelle fasi iniziali del loro utilizzo. Di contro, chiunque abbia montato a cavallo con un minimo di continuità sa bene cosa significhi indossare un paio di stivali senza sentirli e nello stesso tempo potendo utilizzare al meglio le propria gamba sia come semplice sostegno di equilibrio sia come strumento di interazione tecnica con il proprio cavallo. È per tutta questa serie di ragioni che il capolista dei cavalieri internazionali di salto ostacoli, il numero uno della computer list mondiale… Scott Brash, insomma, proprio lui, il numero uno del mondo, il britannico Scott Brash dunque ha scelto di usare gli stivali prodotti da Franco Tucci. Inutile dire che per un atleta la scelta di un attrezzo sportivo non è cosa paragonabile al decidere se indossare un accessorio di puro e solo valore estetico: lo sportivo che sceglie un attrezzo (qualunque attrezzo sia) lo fa perché ritiene quell’attrezzo il migliore possibile per sviluppare al meglio la propria attività sportiva. E se il numero uno del mondo tra i cavalieri di salto ostacoli sceglie gli stivali di Franco Tucci… beh, un motivo ci sarà pure.

«E non solo lui», puntualizza Franco Tucci, «anche Daniel Deusser e Marcus Ehning per dirne altri due tra i sei dei primi quindici del mondo che montano con gli stivali Tucci. La cosa che mi riempie di piacere è che tutti loro prima di essere nostri testimonial sono atleti che hanno scelto questo stivale perché ci si trovano bene, molto semplicemente. Questo è il miglior riconoscimento possibile».

Il successo del marchio Tucci è straordinario visto il breve tempo nel quale è stato raggiunto, ma nient’affatto sorprendente se si considera che Franco Tucci (nato nel 1967) è erede di una tradizione che aveva già collocato la famiglia da sempre nel settore delle calzature e, dalla metà degli anni Ottanta, degli stivali da equitazione. Ma la tradizione familiare per qualche ragione di interrompe e così nel 2006 Franco decide di aprire la sua nuova azienda nel Veneto, per la precisione a Susegana in provincia di Treviso, a due passi da quella Conegliano che è luogo di nascita della moglie. Un bel salto, non c’è che dire: abbandonare Roma (città d’origine e di vita della famiglia) e un’azienda da sempre parte della propria esistenza per spostarsi al nord in un paese di piccole dimensioni e ripartire completamente da zero portandosi dietro solo un bagaglio fatto di consapevolezza e competenza e capacità… «Ho cominciato da solo e oggi siamo un gruppo di una quindicina di persone», commenta con comprensibile e legittima soddisfazione Franco Tucci. «Considerando che l’azienda è stata aperta nel 2006 in piena crisi globale sono più che soddisfatto: partendo da zero in soli sette anni siamo arrivati ad avere rivenditori sparsi in tutto il mondo, Stati Uniti, Canada, Giappone, Nuova Zelanda… Europa ovviamente. Il marchio sta prendendo forza. C’è ancora tantissimo lavoro da fare ovviamente, ma i risultati che stiamo ottenendo sono importanti».

Il marchio Tucci prende vita e si sviluppa all’interno di una realtà assolutamente artigianale: ogni stivale ha la sua storia, il suo cammino totalmente estraneo a quello di un qualsiasi prodotto inserito in un ciclo industriale. Si produce sulla base della richiesta del cliente: «La gratificazione che mi rende più soddisfatto è che il cliente che compera lo stivale Tucci ha la considerazione del nostro prodotto come di qualcosa di livello molto alto», riflette Franco Tucci. «Al di là dei numeri e del fatturato, che sono importanti ovviamente. Ma questo è l’obiettivo che mi ero posto: essere riconosciuto al mondo come il numero uno». Insomma: tra numeri uno ci si intende, direbbe un tale Scott Brash…