<< indietro |
Umberto Martuscelli per Fiseveneto.com 2014.09.09 – Domenica 7 settembre 2014: cala il sipario su quello spettacolo straordinario che sotto il nome di World Equestrian Games ha proposto al pubblico il Campionato del Mondo di otto specialità equestri. Salto ostacoli, completo, dressage, paradressage, volteggio, reining, attacchi, endurance hanno laureato i campioni che rimarranno in carica fino al 2018. Cinque sono stati i veneti che hanno partecipato all’evento mondiale. Su tutti naturalmente spicca per il risultato ottenuto la formidabile volteggiatrice Anna Cavallaro: medaglia d’argento individuale. L’atleta veronese impreziosisce così una collezione prodigiosa che conta due titoli di Coppa del Mondo consecutivi e una medaglia d’argento individuale nel Campionato d’Europa. Ormai il suo nome e le sue imprese sono davvero leggenda. Per il salto ostacoli è sceso in campo Fabio Brotto in sella a R-Gitana. Inizialmente partito con il ruolo di riserva, Brotto si è ritrovato titolare dopo che il cavallo di Juan Carlos Garcia, Bonzai van de Warande, si è infortunato proprio il giorno della prima visita veterinaria raggiungendosi con un posteriore e procurandosi una piccola lesione a un glomo anteriore; dichiarato rivedibile dalla commissione, il cavallo non è poi stato presentato perché giudicato dallo stesso entourage azzurro non in grado di affrontare né l’esame né tantomeno l’impegno agonistico. E quindi largo alla riserva. Brotto con R-Gitana (al secondo Campionato del Mondo consecutivo: nel 2010 come titolare da subito) si è classificato al 68° posto (Italia al 16° tra le trentatre squadre) sui 153 partenti, iniziando con il 77° posto nella prima prova (la gara di velocità in tabella C) e il 55° ex aequo con due errori nella prima manche della seconda, per una posizione individuale che l’ha visto per l’appunto al 68° posto. Poi stop: l’Italia non si è qualificata per la seconda manche della seconda prova e lui non essendo nei primi cinquanta non ha potuto proseguire individualmente. In paradressage Silvia Ciarrocchi è scesa in rettangolo in sella a Royandic nella prova tecnica del Grado IV, ottenendo infine la tredicesima posizione; bisogna dire che in questa specialità – fermo restando che Sara Morganti ne è stata vera e propria eroina con un oro e un argento – gli atleti azzurri hanno fornito prestazioni esemplari, regalando una grande gioia a tutti i tifosi italiani e in particolare alla tifosa numero uno, il tecnico federale Laura Conz. In completo Stefano Fioravanti con il suo Nodin d’Orval è rimasto vittima suo malgrado di una serie di circostanze sfortunate durante il percorso di cross. Arrivato senza penalità agli ostacoli al n. 29 (su 35) e con un ritardo di un minuto e dieci sul tempo, il cavaliere azzurro è stato fermato perché la svedese Anna Hilton – concorrente che lo precedeva – era caduta malamente. Durante la sosta e l’attesa Nodin ha perduto un po’ di sangue dal naso: e il veterinario Fei, prontamente accorso, gli impediva di riprendere la gara. Giustamente, bisogna dire: la cautela in questi casi non è mai troppa. Tuttavia – per fortuna – Nodin non ha avuto alcun contrattempo, anzi: l’indomani avrebbe potuto superare la visita veterinaria senza difficoltà e forse Stefano Fioravanti si sarebbe potuto installare nei primi venti/venticinque posti della classifica finale, portando a termine un buon salto ostacoli. In ogni caso questo è stato per lui il primo Campionato del Mondo: una buona esperienza di certo, ma soprattutto la eloquente dimostrazione che sulla maggior parte del percorso di cross sia lui sia Nodin si sono trovati assolutamente a loro agio; e questa è una buona indicazione per il futuro. Infine il reining. Nella squadra italiana che su sedici rappresentative ha conquistato il 6° posto c’era Giuseppe Prevosti in sella a Boemil Twin Robotop: il cavaliere veneto ha ottenuto il migliore risultato tra quelli degli azzurri, raggiungendo la finale individuale insieme a Stefano Ferri su Rooster Nic (infine non classificato) e riportando il 18° posto. |