GIADA GORI
di Umberto Martuscelli per Fiseveneto.com
La televisione fa male ai bambini? Generalmente sì, ma qualche volta può succedere che… : «Stavo guardando “Walker Texas Ranger” e in quella puntata lui a un certo momento deve domare un cavallo. Beh, per me è stata una specie di folgorazione! Così ho chiesto a mia mamma di portarmi subito in un maneggio».
Giada Gori, padovana, nata il 18 giugno 1998, racconta così il motivo per cui è sbocciata la sua passione per i cavalli e per l’equitazione: guardando “Walker Texas Ranger”… all’età di quattro anni. Quattro anni! Ma si può immaginare una bambinetta di quattro anni che guarda “Walker Texas Ranger” e che poi pretende di andare in un maneggio per imparare a montare a cavallo?
La mamma di Giada però capisce che la richiesta della sua bambina non è puro e semplice capriccio, così la accontenta: e insieme vanno al Centro Equestre della Rosa che si trova a Selvazzano, alle porte di Padova. Giada comincia a montare i pony: la mamma la guarda con occhio forse un po’ scettico, pensando che ben presto la sua bambina si sarebbe stufata. Arrivano anche le prime inevitabili cadute: adesso Giada si intimorisce e smette, pensa forse la mamma. «Forse dentro di sé mia mamma avrà anche sperato che io avrei smesso per paura… però ben presto non solo non ha più pensato questa cosa, ma si è anche appassionata moltissimo a sua volta!», dice ridendo Giada.
Inizia quindi la trafila ben nota: i giochi con i pony, poi le prime garette, poi il primo pony, poi il secondo pony… «Sì, perché a un certo punto ero diventata troppo grande per il mio primo pony così è arrivato King Stone: bravissimo, un pony bravissimo, faceva tutto, andava dappertutto. È con lui che mi sono appassionata al cross e quindi poi alle gare di completo».
Sotto la guida di Davide Acerbi, Giada impara e cresce. Quando arriva il momento di passare ai cavalli è Patrizia Marchioni che prende in carico l’istruzione di Giada: insieme a Cicero, il cavallo (primo) acquistato nel 2009. Poi nel 2012 arriva anche Mercallo. Un purosangue. Piuttosto malconcio, in effetti. «Sì, era magrissimo… era ridotto molto male quando l’abbiamo preso noi. Il fatto è che lui con i suoi primi proprietari aveva fatto molte gare, lavorava tutti i giorni, era sempre in attività. Poi l’hanno comperato delle altre persone che l’hanno lasciato in paddock praticamente sempre: e per lui è stato uno shock, gli è addirittura venuto il ticchio d’appoggio… passare dal lavoro continuo al far niente, lui che si diverte da morire ad andare in gara. Ma poi con noi è davvero rinato e adesso ha ripreso peso, sta bene e insieme ci divertiamo un sacco».
Quanto Mercallo e Giada si divertano insieme deve essere stato chiaro ai concorrenti dell’Alpe Adria Trophy (un triangolare di completo che si disputa tradizionalmente tra Austria, Italia e Slovenia) partecipanti all’edizione 2013. «Davide Acerbi sarebbe andato alla prima tappa con due suoi allievi così Patrizia Marchioni mi ha detto, dai, proviamo. E quindi siamo andati a Palmanova (20 e 21 aprile, n.d.r.), per fare la gara tra gli juniores». Dai, proviamo, dice Patrizia Marchioni: e Giada ‘prova’ talmente bene che vince! Ma non vince solo la tappa di Palmanova: alla fine sarà al primo posto della classifica generale dopo tutte le tappe che compongono il circuito… Dopo Palmanova infatti la giovane amazzone padovana salterà solo la gara di Maria Rein («In quei giorni dovevo fare un concorso con Cicero») in calendario in Austria dal 10 al 12 maggio, poi vincerà le gare di Campo di Bonis (29-30 maggio), Dienstlgut (Austria, 30-31 agosto e 1 settembre), Koestenberg (Austria, 13-15 settembre), ottenendo il 3° posto infine nell’ultima tappa di Campo di Bonis (18-29 settembre). Quindi vittoria: e premiazione lo scorso 27 ottobre al casinò di Velden (Austria) con la consegna a Giada del premio di Campione dell’Alpe Adria International Eventing Trophy juniores. «Non avrei mai creduto che sarebbe potuta succedere una cosa del genere, anche perché mi avevano detto che gli austriaci sono fortissimi», dice Giada. «Il giorno della premiazione è stato bellissimo, anche se tutti parlavano tedesco e io non capivo niente… A un certo punto sono stata chiamata sul palco ma non avevo capito che stavano dicendo il mio nome, così non mi sono mossa… Poi mi sono resa conto e allora sono salita anche io e… bellissimo, tutta quella gente, gli applausi… una bellissima sensazione!».
E adesso? «Adesso ci prepareremo per il 2014, quando faremo delle categorie 3. Mercallo è bravissimo e sta benissimo, ha tredici anni quindi non è vecchio. E soprattutto si diverte un mondo». Il completo piace davvero tanto a Giada. E anche il suo campione di riferimento ha a che fare con il completo, sebbene la sua specialità principale sia il salto ostacoli: «Un giorno a scuola dovevo fare una ricerca in cui parlare di un personaggio famoso che mi piacesse particolarmente… Beh, il mio idolo è da sempre Juan Carlos Garcia: così sono andata a guardare un po’ su internet e ho visto che lui ha fatto anche molti completi importanti… Lui è il mio idolo. Arrivare a essere come lui sarebbe un sogno!». Beh, prima o poi capiterà anche di incontrarlo… «Sì, quando vado al Gese a Bologna lo vedo, lo guardo… ma non gli ho mai parlato, e mi piacerebbe davvero molto!».