PADOVA E IL SUO CONCORSO IPPICO

di Umberto Martuscelli per Fiseveneto.com

Per l’equitazione veneta Padova è senza dubbio una città di grande importanza,sia per ciò che riguarda le strutture sia per il gran numero di protagonisti passati,presenti e – ci si augura – futuri che hanno caratterizzato lo sport equestre sia nazionale sia internazionale. I cavalli a Padova hanno sempre avuto un ruolo significativo: a partire da quando in Prato della Valle – siamo alla fine del Settecento – si svolsero le prime corse al trotto della storia dell’ippica su quei rudimentali sulky che allora si chiamavano ‘padovanelle’, per proseguire poi con la luminosa storia dell’ippodromo cittadino che proprio da quei… veicoli prende il nome, per non dire della Scuola Padovana di Equitazione prosecutrice della vita e della storia di quell’Accademia Delia che insieme a quella di Napoli rappresenta il primo caso di scuola di equitazione in Italia a metà del Cinquecento, in seguito culla natale di molti grandi nomi soprattutto del salto ostacoli azzurro. E tuttavia non si può tacere del fatto che a Padova manchi qualcosa: o meglio, sia sempre mancato qualcosa. E cioè un grande concorso ippico. O se non grande, almeno un concorso ippico… Una manifestazione agonistica in grado di caratterizzare nel tempo con continuità e consistenza lo sport equestre nella città (anche se ciò è a lungo accaduto ad Abano Terme, che tuttavia non è Padova a voler pignoleggiare… ). Tentativi ne sono stati fatti nel tempo, naturalmente: all’ippodromo Le Padovanelle, presso gli impianti della Scuola Padovana di Equitazione o quelli del campo sportivo Tre Pini. Ma si è sempre trattato di episodi sporadici che non hanno mai garantito identificazione e continuità, purtroppo. Ecco quello che scrive l’annuario Sport Equestri del 1961 a proposito del concorso organizzato proprio al campo Tre Pini dal 22 al 25 giugno del 1961: “Da molti anni si tentava di organizzare un concorso ippico a Padova e ciò assolutamente non in concorrenza con quello di Abano Terme. Finalmente, per la ferma volontà della presidente della Scuola Padovana di Equitazione baronessa Gaby Treves dei Bonfili, e dell’avvocato conte Paolo di Panigai, la manifestazione ha potuto aver luogo nel meraviglioso campo Tre Pini sito nelle vicinanze di Prato della Valle, ai piedi della basilica di Santa Giustina, dal 22 al 25 giugno. Campo ideale come terreno, come ubicazione e soprattutto per un campo di prova grandissimo e con le scuderie vicinissime. Il pubblico padovano,sebbene il caldo fosse torrido, è accorso in massa, plaudendo alle bellissime prestazioni di cavalli e cavalieri. Le Autorità civili e militari non solo hanno presenziato ma hanno anche aiutato moltissimo, oltre alle ben novantaquattro Patronesse che hanno collaborato validamente alla riuscita della manifestazione. Una particolare affermazione hanno avuto Stefano Carli, Mario Maini, l’olimpionico Antonio Oppes, Fabrizio Finesi, Ildebrando Alfassio Grimaldi di Bellino, Paolo Spezzotti e Angelo Speranza. La gara allievi è stata disputata da ben 28 giovani di otto scuole: Bolzano, Valdagno, Udine, Parma, Treviso, Ferrara, Firenze, Padova che si portò via tutti i primi premi dei tre gruppi. Le agguerrite amazzoni hanno partecipato oltre che alla loro categoria, a quasi tutte le altre. Erano presenti la marchesa Caterina Paolucci de Calboli, la signora Rina Zorzi, e le signore Sandra Valle, Nicoletta Ghedini, Claudia Gray, Stefania Searle, Angela Ghezzi, Mimma Werner, Sofia Maielli, Ida Paolillo. Sono stati assegnati numerosissimi premi d’onore, tra cui: quale miglior cavaliere militare al tenente colonnello Ildebrando Alfassio Grimaldi di Bellino, quale miglior sottufficiale al brigadiere Antonio Oppes, al miglior studente universitario al conte Francesco Persico, al miglior cavaliere civile Stefano Carli, alla migliore amazzone Sandra Valle. Il concorso di Padova, organizzato in onore delle armi a cavallo, si è concluso con un vermuth offerto dalla Scuola Padovana di Equitazione, nella sua sempre più bella e ingrandita sede, alle Autorità e ai concorrenti”. Oltre a quelli citati dall’articolo riportato da Sport Equestri erano presenti anche altri nomi importanti, o che importanti lo sarebbero divenuti di lì a poco: Francesco Deriu, Gianfranco Gutierrez, Sebastiano Cutuli, Mario Bellini, Francesca Ghedini, Antonio Corpaci, Vittorio Zanuso. Il concorso effettivamente si svolse in un’ambientazione davvero suggestiva: il campo sportivo offriva tribune ampie e comode che erano quelle riservate agli spettatori delle partite di rugby (al Tre Pini si allenava e giocava il Petrarca, prestigiosa squadra di massimo livello nazionale), ma soprattutto la basilica di Santa Giustina era  – come ancora oggi è –un vero spettacolo affacciato sull’arena di gara. Il tutto in pieno centro della città. Purtroppo però l’evento ha avuto vita davvero breve. Ci sono speranze di farlo rinascere in futuro? Sarebbe bello, ma questo non si può sapere…

Potrebbero interessarti anche...