PORTOGRUARO: LA NASCITA DEL CENTRO EQUESTRE FEDERALE

di Umberto Martuscelli per Fiseveneto.com

L’atmosfera è quella delle grandi occasioni: non potrebbe essere altrimenti, del resto, visto che si tratta dell’ultimo appuntamento di selezione prima dello Csio di Roma a Piazza di Siena.
A Monza qualche settimana prima i migliori cavalieri e cavalli azzurri avevano già detto la loro, ma adesso si tratta di confermare la consistenza della forma e del rendimento in un periodo dell’anno in cui normalmente i binomi italiani non sono certo al loro meglio. Così eccoli tutti lì, pronti a darsi battaglia in campo ostacoli.
Un campo ostacoli in erba che sorge proprio di fianco al grande maneggio coperto: un maneggio coperto senza eguali – in quel momento – in tutto il Veneto. Forse solo quello del Cev di Mogliano gli può stare alla pari. Ma probabilmente un maneggio coperto con pochi simili in tutta Italia, tanto che per gli addetti ai lavori il tragitto per arrivarvi è ben noto: si esce al casello autostradale di Portogruaro, poi si raggiunge la strada statale della Venezia Giulia in direzione di Latisana e poco dopo aver lasciato il centro della piccola cittadina veneta quando ancora si è in provincia di Venezia ecco sulla destra l’imponente impianto di proprietà di Giannino Furlanis. Per la precisione a Vado di Fossalta di Portogruaro.
Un impianto ben diverso da quelli che in quel momento caratterizzano più o meno tutte le scuole di equitazione e i centri ippici della regione, fatti di scuderie e strutture ormai vecchie e superate, di maneggi coperti (se esistenti) angusti e senza luce, di campetti ostacoli polverosi e improbabili. No, qui rifulgono acciaio e cristallo, pareti chiare e corridoi larghi e luminosi, dimensioni gigantesche rispetto a quelle in voga in quel momento… Non per niente la Fise sta facendo una corte serrata a Giannino Furlanis: l’idea è quella di stabilire a Portogruaro uno dei nuovi centri federali che stanno per essere inaugurati in Italia.
Il campo ostacoli in erba di 110 x 55, quello in sabbia di 55 x 25, il maneggio coperto di 70 x 45, la scuderia di 40 box, e poi naturalmente tutte le strutture necessarie come bar, infermeria, campo prova in sabbia, fanno del Centro Ippico Tiziana (così battezzato da Giannino Furlanis in onore della figlia) un impianto decisamente all’avanguardia. Furlanis però inizialmente temporeggia: comunque chiede alla Fise un canone di affitto di 24 milioni di lire all’anno.
Le due parti si studiano, valutando i pro e i contro dell’operazione. Intanto però va in scena questo grande concorso nazionale Formula 3 che servirà a stabilire una volta per tutte la lista degli azzurri che di lì a poco entreranno in Piazza di Siena. Il concorso si disputa dal 23 al 25 aprile di quell’anno, il 1982.
Un montepremi di 10 milioni di lire, duecento i cavalli partenti, tutti i migliori atleti azzurri: Graziano Mancinelli, Giorgio Nuti, Raimondo D’Inzeo, Stefano Carli, Vittorio Orlandi, Filippo Moyersoen, Uberto Lupinetti, Emilio Puricelli, Bruno Scolari, Francesco Bussu, Giuseppe Moretti, Massimo Caissotti, Diego De Riu, solo per dirne alcuni. E poi i giovani Stefano Cesaretto, Giulio Riva, Franco Marazzini, Roberto Roncari, Camillo Tonani.
E poi la Scuola Militare di Equitazione con Stefano Scaccabarozzi, Salvatore Oppes, Michele Della Casa, Alessandro Galeazzi, più il veneto Carlo Dall’Ora che proprio in quell’occasione fa il suo esordio con la divisa dell’esercito. Nonostante tutto, però, il Gran Premio (allora una D a due manches) non lo vince un italiano, bensì un cavaliere argentino ancorché residente in Italia da tempo: Oscar Goulu su Gasparre. E lo fa lasciandosi alle spalle la créme de la créme: 2° è Graziano Mancinelli su Gitan P, 3° Diego De Riu su Fanando, 4° Raimondo D’Inzeo su Stranger, 5° Stefano Carli su Wedgwood… un super Gran Premio davvero. In ogni caso la riuscita della manifestazione non è determinante per la conclusione della trattativa tra Fise e Furlanis: ma un po’ aiuta di certo… Sia come sia, dodici mesi più tardi si celebra l’inaugurazione ufficiale del centro equestre federale: sì, a Portogruaro, negli impianti del Centro Ippico Tiziana. Fise e proprietà, dopo aver raggiunto l’accordo sulle modalità di utilizzo della struttura, si uniscono nell’impresa.
La cerimonia inaugurale avviene nell’aprile del 1983 in occasione del campionato regionale veneto di salto ostacoli. Sono presenti il presidente della Fise Lino Sordelli, il presidente del comitato regionale (allora triveneto) Dionigi Porceddu Cilione, il responsabile federale del settore salto ostacoli Fabrizio Finesi, il responsabile dei centri federali Cesare Croce, il coordinatore nazionale delle scuole Geri Honorati, il consigliere federale Giancarlo Dall’Ora, il delegato tecnico Giulietta Schiavetti, i consiglieri regionali Alessandro Argenton, Barbara Carlon, Natale Campos, Giuseppe Dal Col, Paolo Picco, Giuseppe Callegari. E naturalmente l’uomo che viene scelto per esercitare il ruolo di direttore del centro equestre federale, cioè Lucio Manzin.
L’inaugurazione ufficiale dell’intero progetto è il primo passo di un cammino che in futuro si sarebbe rivelato tuttavia non proprio semplice e scorrevole: ma questa – come si dice – è un’altra storia… Quel giorno dell’aprile 1983 abbondano i sorrisi, le strette di mano, la soddisfazione di aver messo in campo un’idea che – nelle intenzioni della Fise – si sarebbe dovuta concretizzare in un grande beneficio per lo sport equestre non solo regionale. Dal punto di vista della realtà veneta – e dello stesso Giannino Furlanis, naturalmente – l’orgoglio di aver visto riconosciuta e premiata un’eccellenza che in quel momento in effetti aveva pochi eguali in tutta Italia.

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