PROGETTO CONOSCERE: DIETRO LE QUINTE DELLE OLIMPIADI DI ROMA 1960

Foto di sconosciuta provenienza (da un libro in tedesco di Lucia Montanarella)
2020.06.07 – Le Olimpiadi che segnano l’inizio di quella che potremmo definire l’era moderna dei Giochi sono quelle di Roma 1960. Dopo la rinascita a Londra nel 1948 al termine della guerra, dopo la normalizzazione di quelle di Helsinki 1952, dopo la scissione in due parti di quelle di Melbourne/Stoccolma nel 1956, la capitale d’Italia offre un’edizione memorabile in termini di quantità (cioè partecipazione) ma soprattutto di qualità organizzativa e mediatica. Puntando l’attenzione solo sullo sport equestre in chiave azzurra, beh… dobbiamo dire che si tratta di un evento straordinario: le tre medaglie del salto ostacoli (l’oro e l’argento individuali di Raimondo e Piero d’Inzeo, il bronzo a squadre), il debutto sulla scena agonistica internazionale di un impianto unico al mondo come i Pratoni del Vivaro nel programma del completo, l’esordio in gara in completo di quattro cavalieri del calibro di Alessandro Argenton, Ludovico Nava, Nanni Grignolo e Lucio Tasca… sono solo alcuni degli ‘argomenti’ particolarmente significativi di ciò che è accaduto nel settembre del 1960. Ma tanti sono gli aspetti del cosiddetto dietro le quinte che hanno caratterizzato questa favolosa edizione dei Giochi Olimpici: in parte ne abbiamo parlato lunedì scorso, mentre domani completeremo il tema con una serie di argomenti molto interessanti. Appuntamento quindi come sempre alle ore 15 di domani, lunedì 8 giugno sulla nostra pagina Facebook.