RICCARDO MARTINENGO MARQUET, IL TEMPO E LO SPORT
di Umberto Martuscelli per Fiseveneto.com
2019.07.24 – Una delle cose belle dello sport equestre è il tempo. Che può avere una dimensione diversa da quella che caratterizza la vita fuori dallo sport equestre. Vent’anni, per esempio: sono tanti? Sono pochi? “Con Jonia ho fatto buone gare e buoni concorsi, era una cavalla davvero di qualità”, dice Riccardo Martinengo Marquet. “Quando lei ha finito la sua carriera agonistica io mi sono ripromesso di affrontare nuovamente quel tipo di impegni agonistici solo avendo un cavallo in grado di farlo bene, cioè senza andare per tentativi o per esperimenti o alla rincorsa di qualcosa. Così il tempo è passato e adesso… eccomi qua!”. Sì, eccolo Riccardo Martinengo Marquet: il tempo è passato, ci sono voluti circa vent’anni per lui prima di trovare un cavallo che gli consentisse di non andare per tentativi o per esperimenti o alla rincorsa di qualcosa. E adesso… ecco la sua prima Coppa delle Nazioni e il suo primo Csi a cinque stelle della vita. A 47 anni, essendo lui nato il 13 aprile del 1972. Il tempo, quindi: una dimensione che nello sport equestre è diversa da quella di tutti gli altri sport. Vent’anni: pochi o tanti?
Riccardo Martinengo Marquet è sempre stato dentro il mondo dei cavalli e dello sport equestre. Da generazioni prima di lui. Suo nonno paterno – ufficiale e cavaliere, morto nel 1956 – si chiamava Riccardo Martinengo Marquet, comandante il famoso reggimento Genova Cavalleria subito dopo la seconda guerra mondiale. Suo padre Roberto Martinengo Marquet (scomparso prematuramente nel 2007) a sua volta ufficiale di cavalleria è stato un apprezzato cavaliere in gare di livello nazionale. Sua madre Nella Errera è una donna di cavalli, amazzone dotata di una volontà e di un coraggio e di una determinazione invidiabili, grande agonista e vincitrice in gare nazionali. Sua sorella minore altri non è che Giulia Martinengo Marquet, stella internazionale e amazzone di classe purissima. Sua moglie Raffaella Caropreso è amazzone di ottimo curriculum oltre che istruttrice presso la Scuola Padovana di Equitazione. I suoi figli Marianna e Giacomo sono già cavalieri in gara: anzi, lei – nata nel 2009 – quest’anno è stata la più giovane partecipante alle gare pony organizzate a Roma durante lo Csio di Piazza di Siena, mentre lui scalpita impaziente per seguirne le orme.
Riccardo Martinengo Marquet durante il corso degli ultimi vent’anni è cresciuto migliorando sempre più non solo la sua dimensione di cavaliere ma soprattutto quella di uomo di cavalli: cosa per cui l’esperienza e la maturità sono elementi indispensabili. Oggi è un apprezzatissimo tecnico e istruttore, e ha l’età perfetta per essere né troppo giovane né troppo vecchio. Sarà forse per questo che quello che lui ha atteso per vent’anni è arrivato proprio alla scadenza di questi vent’anni, anno più anno meno? E questo qualcosa ha un nome: Floyd. Floyd è un cavallo castrone baio olandese (Kwpn) nato nel 2010 da Vinesse (Oklund x Heartbreaker) e Sanberra (Kannan x Joost) di proprietà di Francesca Castellani, a sua volta amazzone, che ha deciso di affidarlo appunto al suo istruttore e tecnico di riferimento: cioè Riccardo Martinengo Marquet, ovviamente. E così cavallo e cavaliere hanno cominciato a uscire insieme in concorso nell’aprile del 2018, cementando gara dopo gara un’intesa che è andata via via facendosi sempre più solida e consistente. Fino a condurre il binomio ai bellissimi accadimenti di questo mese di luglio.
Cosa succede nel mese di luglio? Prima di tutto succede che il tecnico federale Marco Porro decide di convocare Riccardo Martinengo Marquet con Floyd per la trasferta che l’Italia affronta dal 4 al 7 in Finlandia, per lo Csio a due stelle di Jarvenpaa, alle porte di Helsinki, inserendolo nella formazione azzurra di Coppa delle Nazioni: e di per sé questo fatto è già estremamente significativo perché per Riccardo Martinengo Marquet si tratta della prima Coppa delle Nazioni della vita! Il suo esordio, insomma: e – come si dice – la prima volta non si dimentica mai, anche a 47 anni… Inoltre il tutto assume un ulteriore valore semplicemente perché l’Italia vince! Quindi: esordire in Coppa delle Nazioni è un’emozione, esordire vincendo… è una doppia emozione.
Ma poi questo mese di luglio riserva a Riccardo Martinengo Marquet un’altra prima volta: quella in uno Csi a cinque stelle… Un concorso di livello mondiale, il concorso internazionale più importante del fine settimana compreso tra giovedì 18 e domenica 21 dopo lo Csio di Aquisgrana in calendario negli stessi giorni: quello di Ascona, in Svizzera. Riccardo Martinengo Marquet si presenta all’appuntamento elvetico in sella a Lemato Price e – naturalmente – a Floyd. Riccardo è felice: questo concorso non gli serve per ottenere risultati, gli serve piuttosto per riprendere ritmo, confidenza e routine su percorsi di grande difficoltà al cospetto di avversari che sono tra i migliori cavalieri del mondo. Anche per Floyd vale lo stesso principio: lui è cavallo di mezzi impressionanti dunque il punto non sono le… altezze e le larghezze degli ostacoli quanto piuttosto l’insieme di percorsi che combinano dimensioni e distanze e costruzione e velocità e… spirito del tutto. Il Gran Premio di Ascona è una gara di massimo livello internazionale: richiede forza, bravura, esperienza, tecnica, coraggio… Mentre Riccardo e il suo cavallo sono in campo nello spazio riservato a tecnici e accompagnatori ci sono Raffaella, Marianna e Giacomo, oltre a Francesca Castellani: la loro tensione e la loro eccitazione sono palpabili ed evidenti, i bambini saltano in aria come molle ogni volta che il loro papà supera un ostacolo, Raffaella si piega e si inclina seguendo il ritmo del galoppo con gli occhi sgranati e il fiato trattenuto, Francesca stringe le sue mani una nell’altra con tutta la forza disponibile… Riccardo e Floyd terminano con tre errori ma dando l’impressione di non essere stati messi in difficoltà da nulla: tre barriere cadute in quel modo vogliono dire che basta semplicemente continuare esattamente così per raggiungere una messa a punto ottimale, quindi la prossima volta ne cadranno solo due, e poi una, e poi non ne cadranno più. I binomi cavallo/cavaliere si costruiscono così, del resto: sul presupposto della bravura e della qualità di entrambi, la differenza la fa la routine e l’abitudine a confrontarsi con impegni del genere. Francesca Castellani e Riccardo Martinengo Marquet sono una bella squadra, e Floyd ha solo nove anni: c’è tutto il tempo perché le cose possano accadere. Il tempo, appunto.