STEFANO FIORAVANTI

di Umberto Martuscelli per Fiseveneto.com
 

Andare in vacanza a Sharm el-Sheikh e non poter fare il bagno in mare a causa del freddo eccessivo è un paradosso che meriterebbe di entrare di diritto nella rubrica “Il colmo dei colmi” della Settimana Enigmistica.
Tuttavia è proprio grazie a questa situazione tutto sommato estrema che Stefano Fioravanti oggi può dire di essere un cavaliere: e non un cavaliere qualsiasi, visto che lo scorso agosto ha difeso i colori dell’Italia in occasione del Campionato d’Europa seniores di completo a Malmoe, in Svezia.
Sì, perché durante quella vacanza dell’ormai lontano 1997 il papà di Stefano decide che lui e la sua famiglia non possono restarsene a guardare il mare pensando quanto sarebbe bello se solo si potesse… E così bisogna trovare un’alternativa che dia un senso a quella vacanza: montare a cavallo sembra un’ottima idea, dato che fino a prima di quel momento nessuno della famiglia Fioravanti si era mai accomodato sulla sella portata da un’equino. Stefano in quel momento ha sette anni, essendo nato nel 1990 (il 18 marzo): la cosa gli piace così tanto che al ritorno in Italia il papà lo iscrive insieme alla sorella Gloria (più grande di tre anni) alla scuola di equitazione di Thiene, non lontano dalla loro abitazione di Zanè, una piccola località che si trova tra Schio e per l’appunto Thiene, in provincia di Vicenza. Ma Daniele Fioravanti non iscrive solo i figli: lui stesso comincia a praticare lo sport equestre, arrivando in breve tempo a gareggiare in qualche categoria 3 di completo.
Un fatto decisamente fuori dall’ordinario per una persona che inizia a montare a cavallo a poco meno di quarant’anni. «Papà ha avuto un ruolo fondamentale nella mia carriera perché il fatto di essere dentro lo sport lo ha aiutato – e quindi ha aiutato me – a fare scelte e prendere decisioni con tempestività e precisione», dice Stefano. «Per questo direi che nella nostra evoluzione tecnica e agonistica non abbiamo perso molto tempo. Lui mi ha spronato, mi ha mandato avanti, mi ha sempre aiutato. Ha avuto un ruolo fondamentale».
La scuola di equitazione di Thiene è votata prevalentemente al completo: ecco perché i Fioravanti si dedicano a tale specialità. E lo fanno piuttosto bene: «Il primo completo della mia vita è stato molto divertente: io ho vinto la 1, mio padre la 2 e mia sorella la 3… ! Era una gara organizzata a “Le Noghere”, in provincia di Treviso. Cioè, mi pare che fosse lì… Quando? Mah, non ricordo esattamente… Forse nel 2001… mi sembra… ». Mi pare, non ricordo, mi sembra: Stefano Fioravanti quando racconta le cose che lo riguardano è tutto un mi pare, non ricordo, mi sembra; eppure non avendo lui cent’anni queste approssimazioni non si possono certo imputare a senilità oppure a una vita talmente lunga e piena da non poterla più tenere mentalmente in ordine.
No, pare piuttosto un segno di istintiva modestia, di educata non sopravvalutazione del proprio personale. Come quando racconta del suo primo Campionato d’Italia juniores: «Mi sembra di essere arrivato 4°: ma non ricordo con precisione. Dovrebbe essere stato nel 2007, la prima stagione positiva in sella ai cavalli dopo quelle con il pony». Oppure quando dice: «Sono passato presto sui cavalli, perché i pony bravi costavano troppo… ».
O come quando parla del Campionato d’Europa di Malmoe: «In Svezia ho davvero sentito l’emozione per una gara importante: televisioni, i migliori cavalieri d’Europa… Il mercoledì sera, alla festa di benvenuto, William Fox-Pitt mi ha salutato ed è venuto a parlare con me! In effetti ci eravamo conosciuti qualche anno fa, ma pensavo si fosse completamente dimenticato di chi io fossi». Oppure ancora quando parla delle prospettive future: «Il Campionato del Mondo in Francia? Beh, io devo riconfermarmi per pensare di poterci essere. Come nel caso di qualunque altra gara. Non è che aver fatto il Campionato d’Europa mi dia una patente speciale, no?». In Svezia l’Italia ha conquistato un ottimo 4° posto (oltre a Fioravanti la squadra era composta da Luisa Palli su Lalia della Nave, Giovanni Ugolotti su Stilo Kontika e Vittoria Panizzon su Borough Penny Z): «Un risultato bellissimo, eravamo tutti molto felici.
Certo, la mia classifica individuale non è stata buona perché in cross ho fatto una fermata e poi… diciamo che mi sono trovato ad avere poco sterzo e pochi freni, ecco, e quindi ho dovuto finire il percorso andando davvero molto piano e prendendo per questo un sacco di penalità sul tempo». Il tutto in sella a Nodin d’Orval, cavallo francese che fa coppia con Stefano a partire dal 2007: «Lui è arrivato nella nostra scuderia per scelta di Nicola Chiesa, questo ci tengo a sottolinearlo». Sì perché Nicola Chiesa, cavaliere e istruttore vicentino, è stato il trainer di Stefano Fioravanti fin dai tempi di Thiene (inizialmente con anche Davide Acerbi e Antonella Tosti) e per tutti i successivi spostamenti avvenuti comunque sempre all’interno dell’area vicentina. A partire dal settembre del 2012 invece è il cavaliere e tecnico Alberto Basilico a occuparsi di Stefano e dei suoi cavalli, raggiungendolo presso il circolo ippico “Ross Horses International” che si trova a Gazzo Padovano, in provincia di Padova ma sulla linea di confine con quella di Vicenza. «Poi chiaramente ho anche lavorato molto con i vari tecnici che ci hanno seguito in occasione dei ritiri organizzati in vista delle gare più importanti; e anche con Laura Conz, per cercare di migliorare il mio lavoro in piano». Insomma, nomi di persone che hanno avuto un ruolo e un significato di rilievo per la storia dello Stefano Fioravanti cavaliere e uomo fin dai primi momenti vissuti in sella.
Uno Stefano Fioravanti ben consapevole di ciò che vuol dire fare questo sport oggi: «Sì, non è facile. Per tante ragioni. Anche per questo credo di dover ringraziare non solo chi mi ha sostenuto e seguito fin dall’inizio, su tutti mio padre e mia madre, e chi poi mi ha cresciuto tecnicamente e agonisticamente, ma anche il gruppo di sponsor che oggi mi offre un grande sostegno, cioè Selleria Equipe, TRM, Animo, Veredus, Sergio Grasso e KEP Italia. Una bella squadra, insomma».

Potrebbero interessarti anche...