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Come si fa a presentarsi al mondo alla fine del 2013 (per la precisione allo Spoga, la grande fiera di Colonia, in Germania, tra la fine di agosto e i primi di settembre) e solo pochi mesi più tardi – aprile 2014 – essere già presenti con i propri prodotti in Canada, Stati Uniti, Australia, Giappone e la più gran parte di Europa? Matteo Zandonà risponde quasi con noncuranza: «Beh, ci siamo dati da fare… Diciamo che mettiamo in pratica le nostre esperienze nello sviluppo commerciale dei prodotti». Facile, molto facile. Facile a dirsi: perché a farsi è tutt’altra storia ovviamente… Daniele Zandonà, classe 1960, comincia l’attività imprenditoriale nella creazione di dispositivi di protezione individuale come terzista nel 1997 nel settore motociclistico: li produce per conto di altre aziende che poi li commercializzano. Ma l’ambizione è quella di arrivare a proporre il proprio marchio: cosa che avviene infatti a partire dal 2001. E nel 2004 si può dire che vi sia a tutti gli effetti l’affermazione nel mercato, non solo dedicato al motociclismo ma anche allo sci. Una parabola davvero rapida per un’azienda a conduzione familiare che oggi si attesta su livelli di altissima eccellenza. Ma all’equitazione come si è approdati partendo da motociclismo e sci? «Nel 2005 ci sono arrivate alcune richieste dalla Francia a proposito di paraschiena da vendere nel settore equitazione: è stato anche da lì che abbiamo cominciato a pensare allo sport equestre», racconta Matteo, 29 anni, responsabile del comparto estero, uno dei tre figli di Daniele Zandonà dei quali due sono impiegati in azienda. I Zandonà si mettono all’opera senza indugio: applicano alla produzione di dispositivi per la protezione sia di cavallo sia di cavaliere le loro conoscenze maturate negli altri settori, lavorano per ottenere il migliore standard possibile in termini di vestibilità (le protezioni per le estremità dei cavalli vengono realizzate elaborando in misura tridimensionale le scansioni degli arti) e infine si dedicano alla promozione del loro prodotto. Promozione che ovviamente non può prescindere dalla collaborazione con testimonial significativi: anzi, molto significativi… Già, perché a partire dall’aprile 2014 il marchio Zandonà entra a far parte delle scuderie di due fuoriclasse assoluti come il britannico Nick Skelton e la statunitense Laura Kraut (tra gli altri). Insomma: da Caerano San Marco, provincia di Treviso, al mondo intero il passo potrebbe sembrare breve… Bisogna chiamarsi Zandonà, però. |